Approcci alla multimorbidità: epidemiologia, rilevanza clinica e meccanismi biologici
Un confronto a conclusione del progetto ReAMe –Un Registro per il monitoraggio e l’Analisi delle patologie croniche e della Multi-Morbidità nella Regione Piemonte
Lunedì 20 novembre presso l’aula Bizzozero del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche dell’Università di Torino (via Michelangelo 25, Torino) si svolgerà il convegno “Approcci alla multimorbidità: Epidemiologia, rilevanza clinica e meccanismi biologici”, il workshop conclusivo del progetto di ricerca "ReAMe – Un Registro per il monitoraggio e l’Analisi delle patologie croniche e della Multi-Morbilità nella Regione Piemonte", realizzato con il sostegno di Fondazione CRT.
Negli ultimi decenni è stato osservato un forte aumento dell'aspettativa di vita delle popolazioni dei Paesi sviluppati che ha portato ad un aumento delle condizioni di fragilità dovute all'invecchiamento e ad una sempre più drammatica diffusione di malattie croniche e multi-morbilità. Il ruolo della multi-morbilità come amplificatore del rischio di aggravamento e di decesso è evidente soprattutto per i pazienti anziani.
A fronte di queste motivazioni emerge la necessità di costruire strumenti in grado di produrre statistiche affidabili sull'incidenza, la prevalenza e l'impatto delle condizioni croniche e le loro associazioni per identificare le priorità di salute pubblica e allocare le risorse appropriate.
L'obiettivo generale di questo progetto è stato di rispondere a questa esigenza, monitorando la multi-morbidità nella regione Piemonte attraverso il record linkage dei dati amministrativi e sanitari informatizzati disponibili.
La realizzazione degli obiettivi del progetto ha richiesto in prima istanza di selezionare o elaborare gli algoritmi di data mining più indicati per identificare i soggetti affetti dalla serie di patologie croniche considerate, tra cui ad esempio cardiopatia ischemica, broncopneumopatia cronico ostruttiva, malattia di Parkinson, artrite reumatoide, ipotiroidismo, demenza, insufficienza renale cronica, diabete mellito, schizofrenia e depressione, utilizzando dati amministrativi.
È stato quindi realizzato il monitoraggio delle singole patologie e della multimorbidità utilizzando gli algoritmi prescelti e il record linkage anonimo tra le banche dati disponibili delle schede di dimissioni ospedaliere, delle esenzioni mediche e delle prescrizioni di farmaci. In alcuni casi è stato necessario consultare anche le banche dati dei test diagnostici e delle visite ambulatoriali e gli archivi di mortalità.
È stato possibile in questo modo ottenere la prevalenza delle patologie considerate per l’anno 2019 e l’incidenza delle stesse negli anni tra il 2017 e il 2019, in modo da poter valutare anche l’incidenza media e analizzarne il trend relativamente a tale periodo. La multimorbidità è stata analizzata sulla base dei dati di prevalenza per il 2019. Si sono messe in evidenza in particolare le percentuali della popolazione affette da nessuna, una, due o almeno tre patologie, in modo da evidenziare la diffusione della multimorbidità in livelli di intensità crescente, e i pattern di associazione tra patologie di diversa tipologia. L’analisi è stata effettuata sia a livello globale per la popolazione piemontese nella sua totalità che suddividendola per classi di età o per sesso, in modo da individuare le possibili differenziazioni nella prevalenza e incidenza delle patologie prese in esame o nei pattern di comorbidità in base alle categorie considerate.
È in fase conclusiva la preparazione di un rapporto della ricerca effettuata, che descriverà i dati epidemiologici derivanti da questo nuovo monitoraggio relativo alla Regione Piemonte e verrà reso disponibile online nella forma open access presso il sito della rivista “Epidemiologia & prevenzione” dell’Associazione Italiana di Epidemiologia. Il workshop viene organizzato allo scopo di presentare ai decisori e agli operatori sanitari della Regione e ai ricercatori epidemiologi e statistici interessati i risultati del progetto.
Le misure di prevalenza e di incidenza possono essere congiuntamente tradotte in bisogni sanitari di una popolazione in quanto sono altamente correlate al numero di ricoveri ospedalieri, alla quantità di consumo di farmaci e alla necessità di test diagnostici e visite ambulatoriali.
Il progetto è stato condotto da ricercatori del gruppo di Epidemiologia, Biostatistica e Sanità Pubblica del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche dell’Università di Torino con il contributo fattivo di una borsista laureanda del Dipartimento di Matematica e in stretta collaborazione con il Servizio Sovrazonale di Epidemiologia dell'ASL TO3, che ha fornito l'accesso ai database sanitari elettronici e ha condiviso le sue competenze e la proficua esperienza maturata in questo campo.