Addio a Bruno Segre, avvocato, giornalista, partigiano e allievo dell’Università di Torino
L’intellettuale torinese, protagonista della Resistenza e illustre laureato dell’Ateneo, si è spento proprio nella Giornata della Memoria
È morto oggi a Torino all’età di 105 anni Bruno Segre, avvocato, giornalista, grande figura della Resistenza e, per tutta la vita, difensore dei diritti civili e dei valori dell’antifascismo.
Nato a Torino il 4 settembre 1918, dal 1937 al 1940 frequentò la Facoltà di Legge del nostro Ateneo, dove fu uno degli ultimi allievi di Luigi Einaudi e si laureò il 16 giugno 1940 con il prof. Gioele Solari, con una tesi dedicata a Benjamin Constant, fondatore del liberalismo. Ma erano in vigore le leggi razziali e, in quanto figlio di un genitore ebreo, non gli fu permesso di esercitare la professione di avvocato. Arrestato nel 1942 per disfattismo politico, trascorse oltre due mesi in carcere e, dal 1943, cominciò un’esistenza clandestina con la sua famiglia in un paesino del cuneese, per poi entrare a far parte della Resistenza nelle fila di “Giustizia e Libertà”.
Dopo la guerra fu giornalista, avvocato e protagonista di numerose battaglie civili e politiche. Nel 1949 difese il primo obiettore di coscienza italiano e, vent’anni dopo, sostenne con passione il referendum per il divorzio, noleggiando un aereo dal quale lanciò su Torino volantini: "Il divorzio non viene dal cielo". Come giornalista, fondò il mensile "L’incontro", scrisse per "L’opinione" e “Mondo nuovo" e collaborò con "Paese Sera", "Il Corriere di Trieste", "Corriere di Sicilia" e altre testate.
L’ultima sua visita all’Università di Torino risale al 2022, in occasione dell’inaugurazione di una mostra dedicata a Gioele Solari, illustre docente di Filosofia del Diritto dell'Ateneo, di cui Segre era l’ultimo laureato ancora in vita. Anche in quella circostanza si era distinto per il suo spirito indomito e appassionato, offrendo ai presenti un vivace ricordo del suo professore.