1998 - 2018: Vent'anni del Polo Universitario di UniTO in carcere
L'impegno dell'Università di Torino per il diritto allo studio dei detenuti
L'INTERVENTO DEL PORTAVOCE DEGLI STUDENTI DEL POLO UNIVERSITARIO
Il diritto allo studio è per tutti, uomini liberi o detenuti. Un principio ricordato a più riprese mercoledì 28 novembre, presso la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino, durante la cerimonia per il Ventennale della firma del primo protocollo che ha istituito il Polo Universitario Penitenziario. Un'occasione che, due decenni dopo, ha portato alla firma della nuova Convenzione tra l'Università di Torino, la Casa Circondariale e l'Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna.
Oltre agli studenti detenuti e ai docenti che negli anni hanno fatto parte dell'iniziativa, erano presenti all'evento Gianmaria Ajani, Rettore di UniTO, Domenico Minervini, Direttore della Casa Circondariale Lorusso Cotugno, Franco Prina, Delegato del Rettore per il Polo Universitario Penitenziario, Laura Scomparin, Professoressa di Diritto Processuale Penale già Direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza di UniTO e Anna Maria Poggi, in rappresentanza della Compagnia di San Paolo che da sempre finanzia il progetto.
L'istituzione del Polo Universitario ha le sue radici negli anni ottanta, quando l'allora Facoltà di Scienze Politiche dell'Ateneo volle garantire ai detenuti l'esercizio del diritto allo studio. Un'idea formalizzata attraverso il Protocollo d'intesa firmato nel 1998 tra Università di Torino, Tribunale di Sorveglianza e Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria. Poco dopo, oltre a Scienze Politiche, si affiancarono Giurisprudenza e altri percorsi disciplinari. Solo negli ultimi quattro anni accademici si sono laureati 23 studenti: 17 nella triennale di Scienze Politiche e Sociali; 5 nella triennale in Diritto per le Imprese e le Istiruzioni del Dipartimento di Giurisprudenza; 1 nella laurea a ciclo unico in Giurisprudenza.
Attualmente gli studenti del Polo sono 40, impegnati in corsi di laurea triennale o magistrale di vari Dipartimenti: Culture, Politica e Società, Giurisprudenza, Matematica e Beni Culturali. Si differenziano tra coloro che sono ristretti in carcere (30), coloro che fruiscono di misure alternative (8) oppure hanno scontato la pena e stanno terminando gli studi (2). Per l'anno accademico 2018/2019 si sono iscritti 6 nuovi studenti: 5 in Scienze Politiche e Sociali e uno in Diritto per le Imprese e le Istituzioni.
Alla cerimonia hanno partecipato i delegati di diverse Università italiane che negli anni, seguendo l'esempio di Torino, hanno avviato progetti analoghi per garantire il diritto allo studio universitario a studenti detenuti.